Qualche nota biografica

Carlo Rambaldi (Vigarano Mainarda, 15 settembre 1925 – Lamezia Terme, 10 agosto 2012) artista italiano, noto a livello internazionale per le sue opere in campo cinematografico.

Diplomato geometra, laureatosi all’Accademia di belle arti di Bologna, inizia a frequentare gli ambienti cinematografici in Italia nel 1956 quando realizza il drago Fafner, lungo ben sedici metri, per il film “Sigfrido” diretto da Giacomo Gentilomo e continua lavorando per registi quali Mario Monicelli e Marco Ferreri, in “La grande abbuffata”, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento, per il quale contribuì a realizzare gli effetti speciali di “Profondo rosso” nel 1975.

L’incontro con la grande produzione cinematografica americana di Hollywood gli permetterà di affinare le sue abilità nella meccatronica (effetti speciali ottenuti con l’unione di meccanica ed elettronica).
Allorché nel 1971 venne riaperta l’istruttoria sulle circostanze della morte di Giuseppe Pinelli il magistrato inquirente dispose un esperimento giudiziale per ricostruire le modalità di caduta del corpo. Il manichino che riproduceva le caratteristiche del corpo di Pinelli venne progettato da Carlo Rambaldi.

Carlo Rambaldi è stato il primo autore di effetti speciali cinematografici costretto a dimostrare davanti a un giudice la natura artificiale di quanto appare sullo schermo.

Rambaldi ha vinto l’Oscar per i migliori effetti speciali per ben tre volte: il primo arriva con “King Kong” di John Guillermin del 1976, per il quale crea un pupazzo di 12 metri. Il robot gigante in realtà è stato usato pochissimo, nella maggior parte delle inquadrature dove si vede il gorilla nella sua interezza, in realtà è Rick Baker con un costume. Realizza anche il braccio meccanico a grandezza naturale di King Kong usato per per le riprese ravvicinate con Jessica Lange e alcune maschere in grado di esprimere le più comuni emozioni indossate da Rick Baker con il costume da King Kong; successivamente nel 1979 per “Alien” di Ridley Scott contribuisce, insieme a Hans Ruedi Giger, all’ideazione della creatura aliena divenuta poi celebre; nel 1982 crea il suo capolavoro, commuovendo il mondo intero con il protagonista di “E.T. l’extra‐terrestre” di Steven Spielberg.

Tra i numerosi altri film a cui ha collaborato vi sono anche “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977) sempre di Spielberg, e “Dune” (1984), di David Lynch.

È stato membro del Comitato d’Onore dell’Ischia Film Festival e dell’Accademia Act Multimedia di Cinecittà.
Nel 2008 è stato giurato del Calendimaggio, manifestazione di Assisi.

Carlo Rambaldi muore il 10 agosto 2012, a 87 anni, a Lamezia Terme dove viveva ormai da molti anni.

La Fondazione ed Eccellenze Italiane

La Fondazione Carlo Rambaldi sposa il progetto di Eccellenze Italiane- Storie di coraggio, identità e passione dell’Italia che vale.