Un calabrese in famiglia

Sono il minore di quattro fratelli. Mio padre, che lavorava in Polizia, fu allontanato dalla Sicilia perché, dopo un arresto importante, aveva subito delle minacce; ai suoi superiori non era parso opportuno distaccarlo da Palermo, città in cui lavorava e viveva con la famiglia, a Messina, suo luogo di origine, perciò la scelta ricadde sulla vicina Reggio, dove sono venuto al mondo il 6 gennaio del ‘61.

Sono cresciuto in un quartiere popolare e trascorrevo il mio tempo libero per strada, che è stata per me scuola di vita, nel bene e nel male, anche se la presenza dei miei familiari è stata fondamentale nei momenti più difficili. Avevo un carattere molto deciso e intraprendente e, tra i miei fratelli, sono senza dubbio quello che ha goduto di maggiore libertà e autonomia.

Volevo la mia indipendenza, così, dal momento che in estate non si andava a scuola, trascorrevo quel periodo lavorando. 

Volere è potere

A scuola, però, non ero un genio. A dire il vero non ero neppure bravo: andavo avanti col minimo sforzo. Dopo le medie mi iscrissi alla ragioneria. Alcune materie mi piacevano e ottenevo buoni voti, altre non le studiavo quasi per niente, tanto che poi conseguii il diploma con 37. Quando dissi a mio padre che volevo iscrivermi alla Facoltà di Economia e Commercio a Messina rispose che non intendeva mantenermi visto il voto dell’esame di maturità. Cercai di convincerlo dicendo che avrei provato solo per un anno e che se non ce l’avessi fatta avrei lasciato. E lui: “Ma perché vuoi prendermi in giro? Non hai mai studiato molto a scuola, perché dovresti farlo all’università?”. Continuai a insistere e alla fine si convinse. Mi iscrissi e dopo cinque anni mi laureai con 110 e lode. Perché volere è potere; e se una cosa la vuoi davvero, fai presto a imparare come ottenerla. Mi laureai e cominciai a fare il commercialista, ma i conti non facevano per me, per quanto fossi bravo a farli. Decisi così di cambiare strada e di provare a inserirmi nel mondo aziendale.

Da contabile ad amministratore unico

Il caso volle che cominciassi a lavorare proprio in quella che poi divenne la Cooperativa Fattoria della Piana, a quel tempo molto diversa. L’azienda, nata nel ’36, era stata costituita dal Cavaliere del lavoro Antonino Giuffrè e poi ereditata dai figli; nel febbraio del 1987 iniziai a lavorare nel settore contabile per tre di loro. A giugno dello stesso anno fui nominato Amministratore Unico. Vedevo chiaramente che il futuro non era roseo e che i margini tendevano sempre più ad assottigliarsi. All’inizio si sbaglia molto, ma non ha poi grande rilievo. Nonostante gli errori si può creare un’azienda di successo. L’importante è tendere all’eccellenza, che si deve perseguire come obiettivo, cercando con determinazione la strada per arrivarci. È una continua ricerca, che non finisce mai. 

L’unione fa la forza: la nascita della Cooperativa “Fattoria della Piana”

Nel 2006 alcuni fratelli uscirono dalla società, perciò decidemmo di “aprire” l’azienda: avevamo bisogno di un maggior numero di prodotti da valorizzare. Ampliammo la compagine sociale, divenendo la Cooperativa Fattoria della Piana, di cui sono oggi Presidente.

Attualmente prendiamo il latte di 110 aziende. Oltre a raccogliere le materie prime, arrivano qui anche i sottoprodotti delle aziende, prima smaltiti a pagamento; oggi li portano da noi, e questo è diventato un beneficio per tutti. Ma siamo già in un’altra storia, che racconterò dopo. 

Una terra difficile

La Cooperativa è a Sovereto di Candidoni: dunque in una sperduta contrada di uno sperduto paesino della piana di Gioia Tauro, tra i comuni di Rosarno e di Nicotera e al confine tra le province di Reggio e Vibo: un territorio certamente difficile e problematico per i motivi a tutti noti. Per questo motivo abbiamo deciso di coinvolgere il più possibile gli allevatori del territorio, perché più si è radicati e inclusivi meglio è, dal momento che un danno fatto all’azienda non è più un danno fatto a un singolo ma a tutta la collettività. Questo è il principio che ci guida. Nel passato abbiamo subito diversi attentati: hanno sparato alle mucche, hanno dato fuoco a dei capannoni, hanno sabotato l’azienda in vari modi; ora, per fortuna, è un po’ di tempo che non abbiamo più problemi. Siamo riusciti a fare “sistema” ed essere riusciti in questo significa essere diventati molto più forti e meno soggetti ai pericoli. 

La Cooperativa “Fattoria della Piana”

In azienda, a parte me, ci sono altri due amministratori… Come Fattoria della Piana abbiamo attualmente 80 dipendenti, come Gruppo arriviamo a ca. 150. Di questo gruppo fa parte anche l’Azienda Agricola “Uliva”, cui fanno capo l’allevamento, la coltivazione di foraggi e di agrumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas e fotovoltaico). Poi abbiamo l’ agriturismo “Masseria della Piana”.

Nella nostra cooperativa cominciamo dalla terra. Fattoria della Piana controlla tutta la filiera agroalimentare: coltiviamo direttamente circa 250 ettari di terreno…

Operiamo in ogni fase della lavorazione, dall’aratura fino al raccolto e alla conservazione nei silos, con mezzi agricoli evoluti. I foraggi così prodotti sono poi utilizzati per nutrire il nostro bestiame.

La nostra stalla ospita 900 vacche da latte di alta genealogia, discendenti da capi importati dall’Olanda. Al latte raccolto all’interno, si aggiunge poi quello proveniente da stalle del territorio; per quanto riguarda gli ovini soprattutto quelle di allevatori del Monte Poro, dell’Aspromonte e della Sila crotonese. 

Il Caseificio: tra tradizione e innovazione un unicum del Mezzogiorno d’Italia

Il nostro core business è rappresentato dai formaggi, perciò il cuore dell’azienda è nel caseificio.

La struttura produttiva si estende su una superficie completamente ristrutturata di oltre 1.000 mq. e lavora ogni giorno migliaia di litri di latte ovino, bovino e bufalino. Qui da noi le nuove tecnologie convivono con secolari ricette di caseificazione… Proprio il pecorino è diventato il nostro prodotto di punta; oggi siamo i primi produttori di pecorino calabrese. I risultati raggiunti in termini di qualità fanno capo a un sistema azienda complesso in cui ognuno fa la sua parte per raggiungere l’obiettivo finale: dagli allevatori a chi fa la raccolta del latte a chi lo trasforma nei formaggi a chi li confeziona e li stagiona e poi li commercializza per farli arrivare in America, in Giappone o in Australia portando un pezzetto di Calabria e d’Italia in un processo assolutamente virtuoso.  

Trasformare i problemi in risorse: l’impianto di Biogas

Mi sono sempre chiesto come far arrivare nella nostra azienda, con gli opportuni adattamenti, la tecnologia che vedevo fuori. Ad esempio vidi per la prima volta nel Nord Europa un impianto per produrre il biogas e decisi di provare anche da noi: all’epoca il nostro fu uno dei primi in Italia. L’energia elettrica che produciamo… potrebbe soddisfare il fabbisogno di 2680 famiglie, mentre l’energia termica viene utilizzata per eseguire i processi produttivi del caseificio, e ciò consente di risparmiare combustibili fossili e di salvaguardare l’ambiente… Subito dopo abbiamo risolto un altro grosso problema: tutte le stalle erano piene di eternit. Nel 2010 lo abbiamo eliminato impiantando sui tetti dei pannelli fotovoltaici ad alto rendimento, per una potenza totale di 400 kW… Io amo le novità: ho sentito molto parlare della fitodepurazione e mi sono informato… e oggi abbiamo uno dei più grandi impianti di fitodepurazione del Sud Italia. È il nostro fiore all’occhiello: un sistema che si basa sul recupero dell’acqua depurata e sul principio del recupero delle sostanze organiche nutrienti contenute nel refluo.

L’ultimo passo in termini di innovazione e di ecosostenibilità è la riconversione della flotta aziendale in furgoni alimentati a metano e quindi a impatto ambientale molto contenuto.

Si può vivere in armonia con la natura, con le persone, con gli animali: perché farne a meno?